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Vista dalla navata centrale della chiesa del Duomo di Bolzano verso l'altare, con un affresco e delle statue di alcuni personaggi storici in sottofondo.Il cimitero di Bolzano è un luogo di alta cultura e tradizione che racconta la storia e le vicende accadute nella città.Una scultura in pietra di un leone che tiene uno scudo sotto la zampa è posta accanto ad un edificio.Una maestra vestita di nero indica a tre bambini biondi cosa vedere all'interno del museo.Un gruppo di amici ha già superato Piazza Vittoria e sta per attraversare il Ponte Talvera.Stanza di un museo illuminata coi led, addobbata con dei quadri di arte contemporanea per accogliere i visitatori.Vista in una giornata di sole su una chiesa tradizionale a Bolzano. Accanto un vecchio campanile che segna le 4 del pomeriggio.

Cosa vedere

Bolzano è composta da numerosi quartieri molto diversi tra loro e che proprio per questo si amalgamano e compensano in maniera perfetta. Dal centro storico alla parte razionalista, dallo stile veneziano di San Quirino ai quartieri “popolari” dove sono ancora visibili le case “Semirurali”, dalla zona industriale hub di aziende e giovani start-up ai nuovi quartieri Firmian-Casanova circondati da vigne e meleti.

Gries

Un paese all’interno della città. È questo che si prova girando per le vie del quartiere di Gries, sembra di essere in un paese alpino, ma con caratteristiche mediterranee. Non è infatti raro incontrare palme, agavi e fichi d’india.

Annesso a Bolzano nel 1925, Gries è stato il luogo di cura e villeggiatura di molte personalità celebri del periodo austro-ungarico ospitate dagli eleganti alberghi e ville circondati da parchi, giardini e vigneti.

Gries si raggiunge oltrepassando il ponte Talvera da dove è visibile il Monumento alla Vittoria, costruito per volontà del regime fascista dal 1926 al 1928 su progetto di Marcello Piacentini. Dal 2014 ospita il percorso espositivo “BZ ’18-’45 – Un monumento, una città, due dittature” e ripercorre le vicende locali, nazionali e internazionali e la storia della città in questo particolare momento storico. Nell’omonima piazza si svolge il mercato del sabato e iniziano i “portici” di Corso Libertà che, attraversando Piazza Mazzini e fino in piazza Gries, ospitano svariate attività commerciali di ottimo livello e bar per gustosi aperitivi.

In piazza Gries si possono ammirare l’Abbazia dei Benedettini di Muri Gries e la chiesa di Sant’Agostino dove nel 1845 i Benedettini della svizzera Muri rilevarono il preesistente monastero agostiniano. La chiesa è un impeccabile esempio di stile barocco, impreziosito all’interno dagli affreschi di Martin Knoller. Il mastio dell’antica fortezza, ora torre campanaria, ospita la campana più grande dell’Alto Adige.

Vicino alla Piazza sorge la vecchia Parrocchiale di Gries in stile gotico che custodisce tesori di grande pregio: un altare a scrigno di legno realizzato nel 1475 da Michael Pacher, un crocefisso romanico del 1200 e un antico cimitero.

Nei pressi della stazione a valle della funivia di San Genesio si nasconde un gioiello di architettura moderna, il museo di arte contemporanea Fondazione Antonio dalle Nogare, che ospita una selezione di opere dalla collezione privata di Dalle Nogare ed è animato da mostre temporanee, workshop, performance e molto altro. Proseguendo su via Sarentina, si arriva a Castel Roncolo, il maniero illustrato.

Rencio e Santa Maddalena

Zona ad altissima vocazione vinicola, il bel quartiere è impreziosito su tutti i pendii da ordinati filari di viti.

Qui si coltiva soprattutto la schiava, vinificata perlopiù in Santa Maddalena (dal nome della collina), dal noto rosso color rubino. I masi costellano il fianco della collina e l’ordinato quartiere di Rencio. Da visitare la chiesetta del curato dedicata a San Lorenzo (prima testimonianza nel 1180, successivi rimaneggiamenti, abside rotonda e campanile del 1712), il Museo della Scuola e la chiesetta di Santa Maddalena, situata in posizione panoramica sulla sommità della collina, che custodisce un pregevole ciclo di affreschi del Trecento, ben conservato su tutte le pareti interne.

Europa-Novacella e Don Bosco

Proseguendo verso sud e costeggiando le passeggiate Lungo Isarco, nel quartiere di Europa-Novacella, tra innumerevole spiaggette naturali e curatissimi spazi verdi, si arriva fino al Parco delle Semirurali, nel quartiere di Don Bosco, costruito intorno ai i preziosi resti archeologici medievali di Santa Maria in Augia, e che ospita l’anfiteatro dove ogni anno (tolta la parentesi dettata dal Covid-19) si apre la stagione del Bolzano Festival Bozen, l’evento musicale clou dell’estate bolzanina. L’ultima casetta-museo che racconta la storia di questo vecchio quartiere operaio, il “Rione Dux”, nato negli anni Trenta per accogliere la forte immigrazione italiana favorita dal regime fascista, si trova a pochi metri dal parco, in via Bari 11. Oggi, il vecchio quartiere composto da 327 spartane casette a due piani con orticello annesso non esiste più, ma lo spirito di solidarietà e di condivisione e che regnava è sopravvissuto, come ricorda il grande murale di Oscar “Odd” Diodoro, raffigurante una caffettiera e due tazzine, su una facciata di un palazzo nella vicina Via Parma.

Gli amanti dell’architettura non potranno a questo punto rinunciare ad una visita a Casanova, il nuovo rione di espansione verso sud del quartiere di Don Bosco che, racchiuso fra i vigneti e sotto lo sguardo attento di Castel Firmiano, accoglie 3500 abitanti in 941 alloggi, ed è un esempio a livello nazionale di architettura ecologica destinata all’edilizia sociale, agevolata e privata residenziale.

Oltrisarco-Aslago

Se invece ci si sposta, sempre lungo passeggiate e ciclabili, sull’lato sinistro dell’Isarco, si raggiunge il quartiere di Oltrisarco-Aslago. Da via Santa Gertrude presso il campo CONI si sale lungo via Castel Flavon e ci si ricollega alla passeggiata nel bosco che porta appunto fino all’omonimo bellissimo castello, una rocca situata a 406 m di altitudine la cui storia risale fino al XII secolo e ai Signori di Haselberg, con ristorante panoramico, circondato da un bellissimo parco e dai vigneti della tenuta. La leggenda del Cavaliere di Castel Flavon rientra tra le storie raccontate nel percorso didattico all’interno del vicino Bosco dei Bricconi: un’oasi verde sopra al quartiere di Aslago, lungo il quale si trovano sei stazioni nelle quali grandi e piccini possono scoprire in modo divertente tanti segreti di questo bosco misto dalle magiche atmosfere.

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