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Nina Stricker: “L’arte e benessere”  

A fine settembre a Bolzano torna “Bolzano Art Weeks”, la rassegna di arte contemporanea che abbraccia la città. Ne abbiamo parlato con l’ideatrice Nina Stricker. 

Settembre sarà il mese dell’arte a Bolzano. Dal 27 settembre al 6 ottobre arriva Bolzano Art Weeks, una rassegna che porta l’arte nel cuore della città con un’anima transdisciplinare ed estremamente orizzontale. Un modo per portare l’arte contemporanea sull’uscio di ogni bolzanino senza eccessivi elitarismi nè semplificazioni esagerate. Un progetto ideato e curato da Nina Stricker con l’organizzazione di Cooperativa 19, Südtiroler Künstlerbund e Südtirol Kultur oltre al sostegno dell’Azienda di Soggiorno di Bolzano e delle Ripartizioni Cultura Italiana e Cultura Tedesca della Provincia di Bolzano. Proprio con Nina Stricker cerchiamo di capire meglio questo evento che sta appassionando sempre di più. 

“Il nostro intento è aprire spazi e riflessioni occupando spazi e mostrando visioni. Ogni anno la risposta di pubblico è maggiore. Significa che la direzione intrapresa è quella giusta ed è entusiasmante continuare a lavorarci perché Bolzano è una città che risponde agli stimoli artistici”

Quest’anno il tema di Bolzano Art Weeks sarà il benessere. 

“Abbiamo declinato il motto WELLbeing, Welfare e WELcome creando una linea di continuità tra lo stare bene, agire per il bene ed essere accoglienti in modo empatico e inclusivo”

Un approccio molto concreto. 

“Credo che l’arte debba esserlo. Solo esaminando nel concreto i motivi della sua indagine potrà garantire al pubblico esperienze che siano costituenti ed edificanti. Noi tutto questo vogliamo che sia a portata di cittadino. Uscendo dalle sedi istituzionali dell’arte per arrivare anche dove l’arte contemporanea è meno usuale”

L’arte contemporanea spesso fatica a farsi comprendere. 

“Spesso ciò che manca è la mediazione. Quando questa è di qualità allora l’arte può davvero arrivare ovunque senza porsi troppi limiti preconcetti. Noi vogliamo essere quella mediazione e riusciamo anche ad esserlo”

La quarta edizione della manifestazione sarà ancora più ramificata nello spazio cittadino e nell’orizzonte temporale.

“C’è il qui ed ora del confrontarsi con la società attuale ma anche la voglia di offrire prospettive per il futuro. A me piace la metafora del rizoma che è una radice articolata, omnidirezionale nel suo sviluppo e serbatoio di energie importante. Non solo, è anche una dinamica spontanea di interconnessione”

Uno stimolo che è stato esteso anche agli artisti locali. 

“Sì, il tema del benessere cerca di confrontarsi anche con un ideale del bene che riguardi azioni, sensazioni e condivisioni. La loro risposta è stata molto bella. L’orizzonte è quello dell’invito a riflettere ciascuno sul proprio suolo e la propria missione benefica. È un approccio olistico che mira al bene di tutti”.