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A Bolzano, Denis Mader è da 43 anni il volto simbolico di Nikolaus. È lui a incarnare il celebre Santo, trasmettendo il suo spirito alle nuove generazioni. “Ciò che conta è il carisma: portiamo un messaggio, non semplicemente un regalo,” spiega.

San Nicolò rappresenta un pilastro del Natale, una figura globale che va oltre i confini altoatesini. Nikolaus è l’essenza di storia, spiritualità e tradizione, ed è anche l’ispirazione per il Babbo Natale commerciale, noto in inglese come Santa Claus. Dal 1980, Denis Mader non si limita ad indossare i paramenti del vescovo il 6 dicembre, ma promuove una vera e propria cultura legata alla figura di San Nicolò.

Ha formato cinque squadre dedicate a portare il messaggio di Nikolaus, offrendo un servizio che include visite a domicilio e alle aziende, contribuendo così alla raccolta fondi della San Vincenzo. È sempre lui a passeggiare tra le casette del Mercatino di Bolzano, diffondendo sorrisi, serenità e piccoli doni, mantenendo però la giusta misura.

"Troppo spesso educhiamo i bambini a pensare che San Nicolò porti regali grandi o chissà quanti dolcetti nel suo sacchetto rosso. Ogni volta che entro in una casa, prendo da parte i genitori e spiego loro che Nikolaus è portatore di un gesto, non di un regalo. È un simbolo di speranza e serenità, soprattutto nelle situazioni difficili. È calma, riflessione e, in fondo, amore."

 
Cosa deve avere un perfetto Nikolaus?

"Carisma. Deve saper trasmettere immediatamente una personalità rassicurante e pacata, ma mai banale. Deve avere profondità. L’abito è importante e va curato, certo, ma ciò che trasmetti umanamente conta molto di più."

Che emozione prova quando entra in contatto con i turisti presenti al Mercatino di Natale?

"È sempre un’esperienza bellissima e, per loro, spesso è sorprendente! Non tutti sanno, per esempio, che San Nicolò è l’ispirazione originale del Babbo Natale reso famoso dalla Coca Cola. Inoltre, almeno una volta all’anno incontro un barese che non conosce questa tradizione altoatesina e ignora che Nikolaus è lo stesso santo patrono della sua città. A Bari, dove riposano le sue spoglie, questa scoperta diventa un ponte tra la loro cultura e la nostra. È emozionante pensare che vengano a Bolzano per scoprire qualcosa di nuovo anche su Bari."

Cosa la affascina di questa figura storica?

"San Nicolò è l’emblema di chi mette i fatti davanti alle parole. Rappresenta tutte quelle persone che fanno del bene senza clamore. In un’epoca dove tutto è autopromozione, la sua concretezza e riservatezza sono qualità rare, da preservare. Non è un caso che sia patrono di molte categorie: dai pescatori ai farmacisti, fino ai bambini e agli scolari. È una figura trasversale che si concentra sull’essenziale."

Quanto deve Nikolaus, nell’immaginario collettivo, ai Krampus?

"Noi abbiamo scelto di mantenere solo il servo buono del Santo, senza includere i diavoli cattivi che spaventano i bambini. Non ho nulla contro la tradizionale sfilata dei Krampus, molto diffusa nei paesi e certamente scenografica. È anche un rito di passaggio stagionale e, a volte, generazionale. Tuttavia, abbiamo voluto proporre un approccio diverso."

È vero che sempre più aziende richiedono la vostra visita?

"Fortunatamente sì. È un momento speciale per tutti, perché spesso i dipendenti portano i loro bambini e si crea un’atmosfera di condivisione. Ci sono aziende, come Thun, che collaborano con noi da anni, e altre che si stanno avvicinando ora. Questo ci permette di raccogliere donazioni preziose attraverso offerte libere. Ogni anno riusciamo a raccogliere tra i 5.000 e gli 8.000 euro, fondi importanti per sostenere le persone in difficoltà grazie ai servizi della San Vincenzo. San Nicolò porta il bene, per tutti."